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Disturbi alimentari: nel 2020 aumento del 40% dei casi

15 mar 2022
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Durante i primi 6 mesi di pandemia i casi di disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 40% rispetto ai primi 6 mesi del 2019: nel primo semestre 2020 sono stati rilevati oltre 230 mila nuovi casi contro i circa 163 mila  del primo semestre 2019. Lo rilevano i dati relativi a una survey conclusasi a febbraio 2021, basata sull'incrocio di diversi flussi informativi analizzati dal Consorzio interuniversitario Cineca. Emerge dai dati presentati oggi in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla. E' in evoluzione, inoltre, la mappa dell'Istituto Superiore di Sanità degli oltre 100 centri accreditati.

Il carico assistenziale globale dei nuovi casi e quelli in trattamento è stato rilevato sempre nel 2020 in 2.398.749 pazienti, un dato "sottostimato poiché esiste una grande quota di pazienti che non arriva alle cure". I dati della survey, presentati durante una tavola rotonda al Museo dell'Istituto Superiore di Sanità, rivelano anche un ulteriore abbassamento dell'età di esordio: il 30% di coloro che soffrono di questi disturbi è sotto i 14 anni e una maggiore diffusione nella popolazione maschile (nella fascia tra i 12 e 17 anni comprende il 10%).

"Facilitare la richiesta di aiuto e informare sull'assistenza sono gli obiettivi della mappatura dei centri - spiega Roberta Pacifici, responsabile del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Iss.





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