"Non voglio illudermi, voglio restare con i piedi per terra ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella". Lo afferma all'ANSA, Maria Antonietta Gregori, sorella della ragazza scomparsa nel 1983, in relazione al ritrovamento di alcune ossa nella Nunziatura Apostolica.
I resti umani nel seminterrato potrebbero anche dare una svolta al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Trentacinque anni. Tanti sono passati da quel 22 giugno del 1983 quando sparì nel nulla Emanuela Orlandi, la figlia quindicenne di un dipendente del Vaticano. Anni di indagini, di illazioni, depistaggi, che hanno portato ad una altalena di speranze e delusioni. Uno dei grandi misteri d'Italia. La famiglia non si è mai arresa. "E' un sacrosanto diritto avere verità e giustizia, non ci rinunceremo mai", aveva detto all'ANSA, in occasione dell'ultimo anniversario della scomparsa, il fratello Pietro che, dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura di Roma, è tornato a chiedere giustizia direttamente al Tribunale Vaticano.
I resti umani nel seminterrato potrebbero anche dare una svolta al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Trentacinque anni. Tanti sono passati da quel 22 giugno del 1983 quando sparì nel nulla Emanuela Orlandi, la figlia quindicenne di un dipendente del Vaticano. Anni di indagini, di illazioni, depistaggi, che hanno portato ad una altalena di speranze e delusioni. Uno dei grandi misteri d'Italia. La famiglia non si è mai arresa. "E' un sacrosanto diritto avere verità e giustizia, non ci rinunceremo mai", aveva detto all'ANSA, in occasione dell'ultimo anniversario della scomparsa, il fratello Pietro che, dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura di Roma, è tornato a chiedere giustizia direttamente al Tribunale Vaticano.
Riproduzione riservata ©