Stop alla plastica monouso nelle sedi della Regione, a partire dai servizi di mense e ristorazione in ospedali e aziende. E poi un coinvolgimento dell'intera società per arrivare a una "svolta verde" che favorisca "un'economia circolare della produzione e dell'utilizzo della plastica".
È quanto prevede la proposta di legge avanzata in Emilia-Romagna dai gruppi di centrosinistra, con l'appoggio dei Verdi, presentata dai Pd Paolo Calvano, Stefano Caliandro e Lia Montalti, da Igor Taruffi (Sinistra Italiana) e Silvia Prodi (Gruppo Misto). Obiettivo: arrivare a un'Emilia-Romagna 'plastic free', in anticipo rispetto alle tempistiche previste a livello europeo dall'ultima direttiva che impone agli stati membri provvedimenti nazionali da adottare entro il 3 luglio 2021.
A dare l'esempio per prima sarà proprio l'ente Regione, "prevedendo l'eliminazione della plastica monouso a partire dalle sedi dell'amministrazione, delle agenzie regionali e delle società in house". Dalle mense, inoltre, la richiesta è quella di far sparire stoviglie e posate monouso, mentre "i contributi regionali erogati attraverso i bandi e le gare di appalto dei servizi pubblici seguendo i dettami del Green Public Procurement dovranno prevedere la clausola contrattuale 'plastic free', con un meccanismo di premialità per imprese, enti locali e assicurazioni che abbandonino l'uso di prodotti monouso".
Il passo successivo sarà un'opera di sensibilizzazione: "Vanno messi in campo azioni e strumenti per poter coinvolgere, ascoltare, informare, raccogliere e diffondere idee e buone pratiche già in uso - si legge nella proposta -. Anche il tavolo del Patto del Lavoro deve essere coinvolto, al pari di Anci e tutti i soggetti imprenditoriali e associativi". Previsti anche interventi per valorizzare la costa e per la riconversione green dell'economia regionale, perché "sappiamo che dall'economia verde potranno nascere nei prossimi anni migliaia di posti di lavoro".