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Fermignano: Fabio Ridolfi, tra qualche giorno in un hospice per la sedazione profonda

“Volevo il suicidio assistito ma sono stato abbandonato” ha detto

10 giu 2022

Ha aperto la sua stanza dove vive immobilizzato da 18 anni per chiedere, con la voce metallica del computer, di essere ascoltato. Tra qualche giorno ricorrerà alla sedazione profonda, un lungo sonno che lo porterà alla morte. “È assurdo che ci voglia più di un mese per individuare il farmaco mortale, mi hanno volutamente ignorato, trattato da cittadino di serie B - ha detto Ridolfi -  Vorrei dire alle persone che vivono come me di farsi sentire, altrimenti le cose non cambieranno mai”.

Fabio Ridolfi ha 46 anni e vive a Fermignano. È paralizzato a causa di una tetraparesi da rottura dell'arteria basilare. Può muovere solo gli occhi e comunica attraverso un puntatore oculare. Assistito dall'Associazione Coscioni, si è rivolto all'Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale) Marche che, in seguito alla giurisprudenza creata da altri casi, ha attivato le verifiche previste dalla sentenza della Corte Costituzionale Cappato/dj Fabo. L'uomo è stato sottoposto a tutte le visite mediche ma sta aspettando dal Comitato etico la risposta sul farmaco da utilizzare per poter procedere con suicidio medicalmente assistito.

Una decisione molto difficile, per la quale il tempo di valutazione è fondamentale, ma Fabio chiede di porre fine alle sue sofferenze il prima possibile. "È un suo diritto, sulla base della sentenza della Corte costituzionale nel caso Cappato/Antoniani", hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.

Nel video l'intervista a Massimo Clara, avv. Ass. Coscioni.





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