
Fitch conferma il rating dell’Italia a "BBB" con outlook positivo, riconoscendo la resilienza dell’economia nazionale nonostante il complesso contesto internazionale. L'agenzia sottolinea come la forza dell’Italia risieda in un’economia ampia, diversificata e ad alto valore aggiunto, nella solidità delle istituzioni e nell’appartenenza all’eurozona. Tuttavia, il giudizio è bilanciato da debolezze strutturali, come l’elevato debito pubblico e il basso potenziale di crescita.
Le prospettive positive, evidenzia Fitch, riflettono una riduzione dei rischi fiscali e finanziari grazie a una maggiore stabilità politica e a una gestione fiscale più efficace. Il Paese mostra anche capacità di resistere ai venti contrari derivanti da rischi esterni e da tensioni geopolitiche.
L'agenzia prevede un rallentamento dell’economia italiana nei prossimi anni, complicato dall’inasprimento delle politiche commerciali statunitensi. Con circa il 9-10% delle esportazioni dirette verso gli USA, l'Italia risulta tra i Paesi europei più esposti ai dazi. Fitch, tuttavia, ritiene che la struttura delle esportazioni italiane – basata su contratti a lungo termine e beni a bassa elasticità dei prezzi – possa offrire una certa protezione rispetto ad altri partner europei.
Le nuove tariffe americane del 20% rappresentano un rischio al ribasso per le stime di crescita (+0,7% nel 2024, +0,5% nel 2025 e +0,8% nel 2026), ma l’impatto finale dipenderà dall’evoluzione dei negoziati UE-USA. Infine, sul fronte della difesa, Fitch nota una pressione crescente per l’Italia a incrementare la spesa al 2% del PIL, anche se il governo dovrebbe mantenere una linea prudente senza aggravare il debito.