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Frode fiscale nel calzaturiero a San Mauro Pascoli

Al titolare della società, un cittadino cinese di 50 anni, sono contestati una serie di reati. L'operazione è della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena

13 mag 2024
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un'ingente frode fiscale nel distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli realizzata attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 8,6 milioni di euro. È quanto scoperto dalla Guardia di Finanza di Forlì-Cesena. Al titolare della società, un cittadino cinese di 50 anni, sono contestati una serie di reati che vanno dall'emissione di fatture per operazioni inesistenti, all'omessa dichiarazione, alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L'impresa, solo formalmente ubicata a San Mauro Pascoli, nonostante avesse emesso fatture per oltre 8,6 milioni di euro nel biennio 2019/2020, e dunque anche in pieno lockdown, non risultava aver presentato le prescritte dichiarazioni dei redditi e dell'Iva, non aveva versato le imposte, era priva di struttura, mezzi e maestranze e non aveva mai effettuato acquisti di merce. Tuttavia la stessa ditta avrebbe emesso fatture nei riguardi di 150 altre aziende sparse sul territorio nazionale, nei confronti delle quali ora i Finanzieri procederanno ad elevare le relative contestazioni fiscali.

Nel corso delle investigazioni la Guardia di Finanza ha, altresì, accertato che il titolare, allo scopo di sottrarsi al pagamento di imposte, interessi e sanzioni per almeno 4,5 milioni di euro, negli anni in esame aveva effettuato oltre 220 bonifici verso la Cina e Hong Kong senza alcuna giustificazione contabile. 





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