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Giornata prevenzione suicidio, Telefono amico: “Chi chiede aiuto è sempre più giovane”

A San Marino 26 suicidi in 10 anni

di Maria Letizia Camparsi
10 set 2024
l'intervista ad Antonio Iovieno
l'intervista ad Antonio Iovieno

Una chiamata che salva la vita. Nel 2023 le richieste d'aiuto al Telefono amico sono state oltre 7mila. Numeri allarmanti che segnano un +24% rispetto all'anno precedente. Nel 2024 si intravede una piccola inversione di tendenza, ma il trend è ancora molto lontano dai livelli pre pandemia, quando l’organizzazione di volontariato gestiva mille chiamate l’anno. In occasione della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio una settimana di appuntamenti: da talk show all'illuminazione dei monumenti in 18 città, domenica nelle piazze italiane l'evento “Non parlarne è 1 suicidio”. L'organizzazione e la sua presidente Cristina Rigon lanciano un appello alle Istituzioni per chiedere interventi strutturali e un tavolo nazionale per monitorare e prevenire il fenomeno.

A San Marino in 10 anni 26 le persone che si sono tolte la vita - il 70% erano uomini -, due nel 2023. In Italia gli ultimi dati Istat, risalenti al 2021, segnalano un aumento dei suicidi: 3870, che si riscontra in tutte le fasce d'età, a eccezione dei 50-64enni. Importante la crescita tra i 15 e i 34 anni: +16%.

"Eravamo abituati a gestire più chiamate di compagnia o di persone anziane - spiega Antonio Iovieno, responsabile progetti speciali Telefono Amico -, invece adesso chi ci contatta sono giovani, molto giovani, soprattutto attraverso i servizi scritti, quindi il servizio di WhatsappAmico o della Mail amica. Portano dei contenuti molto impegnativi, molto forti. Chiaramente in questo momento storico è un allarme, basti vedere anche i microcosmi all'interno delle carceri, dove i suicidi sono molto aumentati".

Telefono amico ha ampliato la fascia oraria d'ascolto garantita, dalle 9 a mezzanotte (tel 02 2327 2327 - servizio di chat WhatsappAmico 324 011 7252 - email accessibile dal sito www.telefonoamico.it). La maggior parte di coloro che chiamano per pensieri suicidi, propri o di un caro, vive con la famiglia o gli amici e non da solo. “La salute mentale deve essere messa al centro. Il bonus psicologo è un buon inizio – sottolinea il Telefono amico – ma non basta. Servono interventi mirati per arrivare a chi non sa chiedere aiuto”. "Noi ci mettiamo a disposizione - conclude Iovieno - per iniziare a lavorare in rete e cercare in qualche maniera di prevenire gli atti suicidari, visto che tra l'altro oggi è proprio la giornata mondiale per la prevenzione del suicidio".

Nel video l'intervista ad Antonio Iovieno, responsabile progetti speciali Telefono Amico





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