Dopo la presentazione ai sindacati, che hanno dato un assenso di massima a patto che i tamponi siano gratuiti, oggi pomeriggio il decreto unico per estendere l'obbligo di Green pass da metà ottobre sia ai lavoratori pubblici che ai privati sarà all'attenzione del Consiglio dei ministri, preceduto da una riunione della cabina di regia. "Funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante", ha detto Draghi ai sindacati, spiegando perché si sia preferito imporre il Green pass e, almeno per ora, non l'obbligo di vaccinazione. E' un "percorso che unifica", ha sottolinea il premier. Per chi si presenta al lavoro senza, ci saranno sanzioni: una multa, che dovrebbe andare dai 400 ai 1.000 euro, e disciplinari, che saranno modulate sulle diverse categorie. Sarà espressamente previsto il divieto di licenziare, recependo una preoccupazione sindacale.
Sulla richiesta formulata di Cgil, Cisl e Uil – e appoggiata da Lega e Fratelli d'Italia - dei tamponi gratuiti, il premier e la gran parte di ministri nutrirebbero dubbi, per l'effetto disincentivante.
Matteo Salvini si dice contrario anche a imporre il pass "a 60 milioni di italiani". A oggi, secondo dati del governo, 13,9 milioni di lavoratori ha già il Green pass, 4,1 milioni ancora non lo ha: l'obbligo riguarderebbe in totale, quindi, circa 18 milioni di persone. Secondo i dati del commissario Figliuolo, inoltre, saremmo vicini alla "immunità sociale": accelerare ora sul Pass nei luoghi di lavoro, serve ad avvicinarsi in 3 o 4 settimane a un "punto di sicurezza", entro la metà di ottobre arrivare alla vaccinazione completa di 44 milioni di persone, l'81,7% della platea.