Arriva a notte fonda il risultato definitivo di uno scrutinio drammaticamente lento, durato tutto il giorno: Alessandra Todde, appoggiata da M5S, Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra, si impone, sia pure di pochissimo, col 45,3%, sul candidato di centrodestra ed ex sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che si è fermato al 45,1%. Proprio a Cagliari Truzzu è crollato, mentre Renato Soru della Coalizione sarda si attesta all'8,6% ma non entrerà nemmeno in Consiglio regionale. Chiude Lucia Chessa con l'1%. Il centrodestra perde dunque la Sardegna.
Non un bel risultato per il candidato fortemente imposto da Giorgia Meloni, che non voleva riconfermare il candidato leghista Solinas. Lega che, tra l'altro, in Sardegna è crollata sotto al 4%, difatti Matteo Salvini ha annullato all'ultimo una sua intervista in tv, e viene doppiata da Forza Italia che rifila la prima bacchettata alla presidente del Consiglio: “Non si devono fare prove di forza – ammonisce Giorgio Mulè, vice presidente della Camera – e non si deve arrivare a ridosso delle elezioni per scegliere i candidati. Ora in Basilicata – conclude – deve restare il nostro Vito Bardi”.
Anche il M5S, che pure impone la sua candidata Todde, crolla al 7% quando alle ultime politiche aveva preso il 22%. Per Elly Schlein invece, col Pd che ha doppiato i 5Stelle e ha gli stessi voti, più o meno, di Fratelli d'Italia, strada spianata per giocare la campagna elettorale delle europee sulla polarizzazione contro Meloni. Prossimo appuntamento ora in Abruzzo, il 10 marzo, dove si sfideranno Marco Marsilio, Fratelli d'Italia, ex senatore e presidente della Regione uscente, e Luciano D'Amico, ex rettore dell'università di Teramo, a capo di una coalizione di centrosinistra allargata al Movimento 5 Stelle, il famoso campo largo. Niente da fare infine per l'affluenza, anche in Sardegna di nuovo in calo: ha votato appena il 52,4% degli aventi diritto.