In una lunga intervista al Corriere della Sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mette le mani avanti per quanto riguarda il voto regionale del 26 gennaio. “Non è decisivo – è il suo pensiero – rimane comunque espressione di una comunità regionale e non decide il destino del governo nazionale”. Non dello stesso avviso Giorgia Meloni, che anzi dichiara convintamente di voler chiedere il voto anticipato un minuto dopo l'eventuale vittoria alle regionali: “Perché c'è troppa distanza tra quello che la gente vuole e quello che fa il palazzo – sostiene la leader di Fratelli d'Italia – e se dovessero perdere nella loro roccaforte la distanza sarebbe siderale”. Conte parla poi di verifica di governo a fine mese, con un'ampia riforma di Irpef e pensioni da mettere sul tavolo. “Vista la legge di bilancio costruita in condizioni di emergenza – gli fa eco anche Antonio Misiani, vice ministro dell'Economia – ora serve una fase due centrata su sviluppo sostenibile, lavoro e giustizia sociale”. Sì, ma quale sarà il Pd che parteciperà a questa verifica e alla nuova ventata di riforme? Perché Nicola Zingaretti intende rivoluzionare tutto, anche il nome, pare, del partito di cui è segretario, e aprirlo alle nuove energie della società civile. Intanto convoca i suoi in una sorta di conclave in un'abbazia nel reatino, ma un risultato lo ha ottenuto, la prima, timida apertura da parte del leader delle Sardine, Mattia Santori. Sardine che venerdì a Bologna terranno la loro prima conferenza stampa nazionale per presentare l'evento di domenica 19 gennaio in piazza VIII agosto, sempre a Bologna, ed altre iniziative che si terranno dal 20 al 26 gennaio, giorno del voto.
Il Pd riceve un'apertura dal movimento delle Sardine, che organizzano la prima conferenza nazionale
In programma eventi dal 19 al 26 gennaio, giorno del voto in Emilia Romagna. Il presidente Conte: "Risultato non decisivo ai fini del governo nazionale"
13 gen 2020
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