Dopo Rimini, ieri è stata la volta dell’inaugurazione dei nuovi spazi di Bologna, Modena e Parma. Insieme creano l’Hub regionale e nazionale per la Terapia intensiva, a disposizione dell’Emilia-Romagna e dell’intero Paese. Articolato su 6 strutture ospedaliere e ospedaliero-universitarie del territorio, rafforza, scrive la Regione Emilia-Romagna, il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, aumentando la dotazione complessiva di 146 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva: spazi utilizzabili da subito per curare pazienti in situazioni critiche per qualsiasi emergenza. 34 i nuovi posti letti all'Infermi di Rimini, a cui si aggiungono i 14 del Policlinico Sant’Orsola, i 34 dell'Ospedale Maggiore di Bologna, i 30 del Policlinico di Modena i 18 dell'Ospedale Civile di Baggiovara e i 14 dell' Ospedale Maggiore di Parma. Spazi che potranno ospitare anche gli attuali ricoverati nei reparti Covid di altri ospedali, per far ripartire l’erogazione di servizi e prestazioni fornite prima dell’emergenza. Vanno poi considerati i 45 posti letto di terapia intensiva creati nella provincia di Piacenza, una delle aree più colpite in Italia, durante la crisi da Coronavirus, che diventano strutturali all’interno della sanità regionale pubblica. Dei 26 milioni investiti, 5 milioni sono fondi raccolti con la campagna regionale “Insieme si può”, che ha visto tantissimi cittadini, imprese, fondazioni, istituti bancari fare donazioni.
“Siamo al lavoro per rafforzare il servizio sanitario nazionale. La lezione del Covid-19 ci dice che la difesa del diritto alla salute viene prima di tutto. Perciò va archiviata per sempre la stagione dei tagli e dobbiamo continuare ad investire come fatto negli ultimi mesi”, ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ieri, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha fatto visita ad alcuni dei punti dell’Hub delle Terapie intensive. Per il governatore Bonaccini, “investire nella sanità pubblica e universalistica, che curi chiunque abbia bisogno senza alcuna distinzione, è la strada per ripartire e ricostruire, scegliendo una rete di servizi diffusa nei territori.” “Se ce la stiamo facendo – ha proseguito - è stato grazie all’impegno di tanti, primi fra tutti i professionisti e gli operatori che hanno lavorato e che lavorano ogni giorno nelle nostre strutture sanitarie, e ai quali non mi stancherò mai di dire grazie”. Messaggio, quest'ultimo, che trova l'appoggio di Raffaele Donini: “Lo vorrei dedicare – ha dichiarato l'assessore alle Politiche per la salute - a tutti i professionisti della sanità che non sono mai venuti meno ai loro compiti, dedicandosi con abnegazione assoluta ai pazienti e lavorando in condizioni estremamente difficili. E anche a coloro che, nonostante tutti i tentativi fatti per salvarli, purtroppo ci hanno lasciato e che non dimenticheremo mai”.