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La manovra di bilancio arriva blindata in Senato

La maggioranza non può modificare nulla, pena l'esercizio provvisorio. L'opposizione: "Come al solito Parlamento mortificato e umiliato"

di Francesca Biliotti
25 dic 2024

A una settimana dalla fine dell'anno, con in mezzo la pausa natalizia, l'esame finale della manovra è letteralmente blindato, senza modifiche, o si rischia l'esercizio provvisorio. Una prassi ormai in corso da anni, in verità, ma che quest'anno i senatori dell'opposizione non vogliono far passare sotto silenzio. Parlano infatti di monocameralismo di fatto, che mortifica e umilia il Parlamento. E rilanciano per una riforma. L'iter in Senato è quasi una formalità. L'esame in commissione si chiude venerdì 27, senza entrare nel merito, poi il testo passerà in Aula lo stesso venerdì pomeriggio, dove è destinato a incassare il via libera definitivo il 28 dicembre. Naturalmente occorrerà la fiducia, come già avvenuto alla Camera.

“La sensazione è che siamo qui per una manovra arrivata morta, inerme”, dice il capogruppo del Partito Democratico Francesco Boccia, che dopo 6 mesi di richieste senza risposte torna a chiedere “un disegno di legge di modifica delle modalità della legge di contabilità”. “Anche quest'anno, uno dei due rami del Parlamento viene mortificato e privato delle proprie competenze”, aggiunge il capogruppo del M5S Stefano Patuanelli, che propone di correre subito ai ripari: “Abbiamo davanti un anno prima della prossima legge di Bilancio, da gennaio se ne cominci a discutere”. Ma per ora maggioranza e governo preferiscono concentrarsi sui contenuti della manovra, come la natalità.

Tra assegno unico e bonus bebè, sottolineano, si arriva a “5.540 euro nell'arco del primo anno” per salire a 7mila dal terzo figlio. Valore complessivo 330 milioni nel 2025. Gli emendamenti presentati dall'opposizione sono comunque 800 circa, tra questi anche una proposta del Partito Democratico che punta a cancellare gli impegni della legge mancia e a finanziare con i fondi a disposizione, circa 100 milioni, la non autosufficienza. Di legge “piena di mancette” parla anche Alleanza Verdi-Sinistra, mentre il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, condivide i richiami “sulla sovranità del Parlamento e delle due assemblee legislative”.





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