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La ministra Roccella contestata, il centrodestra si indigna, Meloni: "Spettacolo ignobile"

Agli Stati generali della natalità un gruppo di studentesse inizia la contestazione e la ministra decide di non parlare

di Francesca Biliotti
9 mag 2024

La giornata politica è iniziata con le contestazioni, agli Stati generali della natalità, quando la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha preso la parola. “Ma quale Stato, ma quale Dio, del mio corpo decido io” era lo slogan gridato soprattutto da studentesse, seguito da “Vergogna, vergogna”. La ministra poi ha deciso di non parlare, e su Facebook ha scritto “sono stata censurata” e ironicamente “sono sicura della solidarietà della sinistra”. Ma c'è anche chi le ricorda che contestare e criticare è un diritto costituzionale, ed avendo rinunciato al suo intervento, semmai, ha deciso lei di auto censurarsi.

Per Giorgia Meloni, che oggi con le massime istituzioni era in Senato per le commemorazioni delle vittime del terrorismo, è stato “uno spettacolo ignobile, ancora una volta è stato impedito a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie idee. E' ora di dire basta”. Anche il presidente della Repubblica Mattarella ha chiamato la ministra Roccella per esprimerle solidarietà: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente – dice il presidente – contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”.

I partiti intanto presentano i propri candidati in vista delle europee, Noi Moderati è insieme a Forza Italia. Domani l'interrogatorio di garanzia per Giovanni Toti, agli arresti domiciliari da martedì per corruzione. Nel Consiglio regionale della Liguria si allarga il fronte dei partiti di opposizione che chiedono le sue dimissioni.

Nel video l'intervista a Maurizio Lupi, deputato Noi Moderati





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