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Nichi Vendola: "La piazza per l'Europa è una risposta al despota americano"

Non si spegne l'eco sulle imponenti manifestazioni di sabato, da Michele Serra alle bandiere europee bruciate, fino alla sovranità di Rizzo.

di Francesca Biliotti
17 mar 2025
Nel video l'intervista a Nichi Vendola
Nel video l'intervista a Nichi Vendola

Un fine settimana di manifestazioni imponenti, che hanno paralizzato la città di Roma, e ancora non si è spenta l'eco di quanto accaduto, soprattutto pensando se dirà qualcosa in proposito la presidente del Consiglio Meloni, oggi all'Altare della Patria per la Giornata dell'unità nazionale, e attesa alle Camere domani e mercoledì per le consuete comunicazioni in vista del consiglio europeo del 20 e 21 marzo.

In Piazza del Popolo secondo gli organizzatori si sono riunite almeno 50mila persone, per chiedere una Europa unita, che difenda i valori democratici cari all'occidente, tra cui libertà, pace, ma anche giustizia e inclusione sociale. Una piazza che ha compattato le opposizioni, non tutte, visto che il M5S non c'è stato. Più polemica la piazza a pochi chilometri di distanza: Potere al popolo e movimenti studenteschi hanno scandito cori come “Ue assassina” e striscioni anti riarmo: “Non un euro per la loro guerra”, con le immagini di von der Leyen e di Giorgia Meloni. La bandiera dell'Europa, altrove sventolata con orgoglio, in questa piazza è finita in cenere, bruciata.

Non è stato risparmiato neanche il giornalista Michele Serra, che ha organizzato “Una piazza per l'Europa”, attaccati anche i ministri Tajani e Salvini, e la segretaria del Pd Elly Schlein, tutti a vario titolo definiti “guerrafondai”. Nostalgica e più attempata la manifestazione a Bocca della Verità, dove Marco Rizzo, Democrazia sovrana popolare, parlava di “pace e sovranità”: qui risuonava l'inno di Mameli, anche se l'ospite d'onore, l'europarlamentare leghista Roberto Vannacci, alla fine ha disertato.

Nel video l'intervista a Nichi Vendola





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