Non curò l'appendicite di una bimba di 5 mesi, anzi non la riconobbe e la trattò come un'infezione urinaria, e la piccola paziente morì. Per questi fatti, risalenti alla primavera del 2017, è stata condannata lunedì una dottoressa del primo soccorso dell'Ospedale di Cattolica. La professionista, difesa dall'avvocato Mattia Lancini, è stata ritenuta colpevole di omicidio colposo per colpa medica e condannata ad un anno, pena sospesa. Secondo la consulente della Procura la bimba era morta per le conseguenze di una peritonite, e sarebbe invece sopravvissuta se la dottoressa avesse trattenuto la bimba in osservazione oppure inviato la piccola paziente al pronto soccorso pediatrico di Rimini.
Sempre secondo la Procura l'inesperienza della dottoressa del primo soccorso di Cattolica, un giovane medico alle prime esperienze, la mancanza di strumenti per la diagnostica, aveva condotto ad un fatale esito. La bimba era stata mandata a casa e dopo due giorni era deceduta per la perforazione dell'appendicite. In sede di giudizio penale, il giudice di primo grado ha anche condannato l'Ausl ad un risarcimento di 270mila euro per i due genitori della piccola e 170mila euro per il fratellino.