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Notte di sbarchi a Lampedusa. Nell'hotspot oltre 2500 ospiti

Al via domani a Roma la conferenza internazionale sulla migrazione

di Silvia Pelliccioni
22 lug 2023
Foto: @emergency_ong

266 i migranti sbarcati a Lampedusa durante la notte e all'alba. Sette i barchini soccorsi da Guardia di finanza e Capitaneria di porto. Superano quota 2500 gli ospiti accolti nell'hotspot di cui 760 sono, scortati dalla polizia, stanno per essre trasferiti a Porto Empedocle. "Entro mercoledì tutti i minorenni verranno portati via dall'hotspot, - assicura il prefetto di Agrigento, Filippo Romano - struttura che dovrebbe essere riportata ai numeri consueti entro la fine della prossima settimana, salvo ulteriori eventi eccezionali". Questo dopo i recenti problemi di ordine pubblico ed episodi di microcriminalità segnalati dagli isolani. Attualmente, nella struttura di primissima accoglienza ci sono 1.034 minori.

Intanto questa mattina è arrivata a Reggio Calabria la nave Cassiopea della Marina militare con a bordo 500 persone trasferite sempre dall'isola. A bordo diversi bambini e molte donne, prevalentemente di origine subsahariana, alcune delle quali in stato di gravidanza.

Domani come previsto a Roma si terrà la conferenza internazionale sulla migrazione. Che – lo aveva anticipato la premier Giorgia Meloni - avrà il presidente tunisino Saied tra i protagonisti, ma parteciperanno diversi capi di Stato e di governo mediterranei. Meloni lo ritiene “l'inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa dal passato".

Sul vertice arrivano nel frattempo le perplessità di Medici senza Frontiere: “Non è altro che un'ulteriore tappa della strategia di esternalizzazione a paesi terzi del controllo delle frontiere esterne dell'Europa – sostiene l'organizzazione - Peccato che 'l'approccio olistico sulla migrazione', garbata formula diplomatica utilizzata nel Memorandum con la Tunisia, non tenga assolutamente in considerazione le conseguenze sulla vita delle persone che transitano nei paesi con cui si stringono le intese, dove sono sistematicamente esposte al rischio di sfruttamento, violenza, tortura e altre gravi e ben documentate violazioni dei diritti fondamentali, incluso il diritto alla salute". "Siamo di fronte - osserva Marco Bertotto, direttore dei programmi di Msf Italia - ad una storia già vista. La retorica securitaria che muove l'intesa con Tunisi ha portato a un ripugnante accordo fotocopia di quelli già siglati con Turchia e Libia, che hanno solo moltiplicato violazioni e sofferenze”.





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