Cento milioni di persone in fuga da guerre, incendi, siccità, povertà e fame, da violazioni dei diritti umani e persecuzioni. Numeri da record nel 2022, ricordati dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che cita in particolare Afghanistan, Congo e naturalmente l'Ucraina, con i suoi quasi otto milioni di rifugiati. Ma la mappa dei profughi è ben più ampia. Nello Yemen gli oltre sette anni di guerra hanno provocato una catastrofe umanitaria, con più di 4 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case. C'è poi la Siria, dove la guerra dura ormai da 11 anni: in oltre 600.000 si sono rifugiati in Giordania e più di 80.000 chiamano casa l’enorme campo di Za’atari.
Milioni gli sfollati in Etiopia, a causa del conflitto armato iniziato due anni fa. Si fugge anche dal Myanmar: per scampare alle persecuzioni quasi un milione di Rohigya vivono in un campo profughi in Bangladesh. E continuano a fuggire, tentando di attraversare il Mare delle Andamane, uno dei più mortali al mondo. Migliaia di migranti disperati guardano all’Europa, mettendo la propria vita nelle mani dei trafficanti di esseri umani. Troppo spesso i pericolosi viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo sono finiti in tragedia. Il numero di persone morte o disperse è raddoppiato tra il 2021 e il 2022.
Il dramma dell'esilio forzato mette alla prova l'umanità di governi, regioni e cittadini. Una sfida alla solidarietà che vede l'Emilia-Romagna in prima linea. Sabato 31, al porto di Ravenna, sbarcheranno 113 persone a bordo della nave Ocean Viking. “Indipendentemente da quali siano i partiti al Governo” - afferma il Presidente Stefano Bonaccini – “siamo quelli che pensano che ogni vita umana vada salvata ed accolta con dignità”. Ma allo stesso tempo non risparmia stilettate all'Esecutivo: “Spero spiegherà come è possibile che una nave che arriva in Liguria fa la circumnavigazione dello stivale per arrivare a Ravenna quando incontro avrebbe trovato tantissimi altri porti? Mi auguro – ha aggiunto il governatore – non ci sia il retropensiero che portarli in una regione governata dal centrosinistra non metta in difficoltà le regioni governate dal centrodestra. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, il 31 dicembre saremo lì per accogliere le persone che arriveranno”. Parole ingiuriose per i deputati liguri di Fratelli d'Italia, che stigmatizzano quelle che definiscono “velate allusioni al limite della calunnia”.