In una Palermo blindata oggi i primi tavoli tecnici, dedicati ad economia e sicurezza, preparatori in vista della plenaria di domani. Dopo una raffica di diserzioni che pesano sulla riuscita della conferenza, l'arrivo del presidente a Palermo del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, che torna in Italia dopo quattro anni, prima quindi che l'omicidio di Giulio Regeni gelasse i rapporti diplomatici, potrebbe salvare il summit. Le delegazioni presenti sono 38 tra cui la Banca mondiale, la Lega araba, l'Unione africana, l'Ue, e l'Onu, con il rappresentante speciale per la Libia, Ghassan Salamè, il premier russo Dimitri Medvedev.
Obiettivo: rilanciare e concretizzare il piano Onu per superare lo stallo politico, ed arrivare a stretto giro ad elezioni in un paese estenuato da 7 anni di guerre e di caos. L'assenza alla plenaria dell'uomo forte della Cirenaica però, il maresciallo Khalifa Haftar, che controlla mezza Libia, lascia intendere che la conferenza attraverso la quale l'Italia cerca il suo riscatto sotto il profilo internazionale non avrà esito risolutivo, ma la notizia della partecipazione ad un incontro a margine potrebbe tradursi nel primo passo verso il compromesso. “Affinché cessino gli scontri e si avvii la stabilizzazione”, come auspicato nel suo welcome message il premier Conte.
Obiettivo: rilanciare e concretizzare il piano Onu per superare lo stallo politico, ed arrivare a stretto giro ad elezioni in un paese estenuato da 7 anni di guerre e di caos. L'assenza alla plenaria dell'uomo forte della Cirenaica però, il maresciallo Khalifa Haftar, che controlla mezza Libia, lascia intendere che la conferenza attraverso la quale l'Italia cerca il suo riscatto sotto il profilo internazionale non avrà esito risolutivo, ma la notizia della partecipazione ad un incontro a margine potrebbe tradursi nel primo passo verso il compromesso. “Affinché cessino gli scontri e si avvii la stabilizzazione”, come auspicato nel suo welcome message il premier Conte.
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