L'Italia da domani si tinge di giallo, con ben 11 regioni che entrano nella zona con le restrizioni più blande. A Sicilia, Liguria, Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento si aggiungono Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria. Con la nuova ordinanza firmata dal ministro Speranza diventano invece arancioni Campania, Toscana, Valle d'Aosta e provincia di Bolzano, che vanno ad aggiungersi a Calabria, Lombardia, Piemonte e Basilicata, che già la settimana prossima potrebbero diventare gialle.
Le regioni vogliono riaprire i negozi a pieno regime già dalla prossima settimana e vanno in pressing sul governo. Ricordano inoltre quanto potrebbe pesare tenere le famiglie divise a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Ma c'è chi, come il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, mette in guardia sul rischio esodo di massa dal Nord. "Il 19 e 20 dicembre - dice Fontana - rischiamo di rivedere quello che successe nella notte tra il 7 e l'8 marzo", poche ore prima della chiusura dell'Italia. Un timore che sembrerebbe trovare conferma in un dato: Alitalia – come riporta l'Ansa - ha visto schizzare le prenotazioni con un incremento del 50% tra il 17 e il 20 dicembre.
Con le Faq del governo è probabile comunque che vengano chiariti una serie di dubbi proprio sugli spostamenti - verrà ad esempio ribadito che sarà possibile raggiungere anche il giorno di Natale un anziano solo o non autosufficiente e sarà possibile il ricongiungimento delle coppie che vivono distanti - ma la linea di palazzo Chigi non cambierà. "Sarebbe bello dire 'togliamo ogni limitazione, ognuno può tornare alla propria normalità' - ripete il ministro Speranza - Ma non diremmo la verità e ci troveremmo a pagare un prezzo enorme". Che è quanto sostengono, fra gli altri, anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il direttore della Prevenzione del ministero, Gianni Rezza: in sostanza, "serve prudenza per le feste" e vanno ancora "evitate le aggregazioni" e gli assembramenti.