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Primo sì alla separazione delle carriere: insorge l'Associazione Magistrati

La Lega si stringe intorno al ministro Salvini e, sul terzo mandato, punta alla riconferma di Zaia: "Squadra che vince non si cambia"

di Francesca Biliotti
16 gen 2025

Con 174 voti a favore, 92 contrari e 5 astenuti, la Camera ha approvato il primo dei passaggi parlamentari necessari per l'ok al disegno di legge costituzionale: l'obiettivo è separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti. Vengono anche previsti due Consigli superiori della magistratura, quello giudicante e quello requirente. Altra novità sono i componenti dei Csm estratti a sorte e l'istituzione di un'Alta Corte disciplinare. E' insomma una modifica corposa del titolo IV della Costituzione.  Durissima la reazione dell'Associazione nazionale magistrati, che non solo non esclude lo sciopero ma minaccia anche di abbandonare le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario quando prenderà la parola il ministro della Giustizia Carlo Nordio. “L'Anm è un sindacato rispettabilissimo – commenta quest'ultimo – ma spero vi sia una argomentazione razionale, non un processo alle intenzioni”, conclude. Altro tema caldo, il ministro Salvini, sotto accusa per i ripetuti ritardi e guasti della rete ferroviaria pressoché quotidiani. La Lega lo difende e anzi, sottolinea come siano state le stesse Ferrovie dello Stato ad ipotizzare boicottaggi della rete.  Lega che si è riunita in consiglio federale per parlare anche di terzo mandato, dopo che il presidente del Veneto, Luca Zaia, aveva alzato la voce per rimanere al suo posto: per lui anzi sarebbe la quarta volta. Al momento la legge glielo impedisce, ma proprio dal consiglio federale arriva una posizione chiara, come aveva preannunciato il capogruppo Romeo prima di entrare in riunione. Totale sintonia tra Salvini e Zaia, dice la nota ufficiale della Lega: squadra che vince non si cambia. Dunque, per il partito, si apre ufficialmente la battaglia per eludere il vincolo del terzo mandato.

Nel video le interviste a Debora Serracchiani, deputata Partito Democratico; Angelo Bonelli, deputato Alleanza Verdi-Sinistra; Stefano Candiani, deputato Lega; Massimiliano Romeo, capogruppo senatori Lega





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