La maggior parte delle punture sono innocue, ma alcune zanzare e zecche possono trasmettere malattie gravi, dette arbovirosi. I sintomi più comuni sono febbre e malessere, ma in alcuni casi, soprattutto in anziani e fragili, le conseguenze possono essere serie – come danni neurologici -, fino alla morte. Nel 2023 in Italia 27 vittime e 171 contagi del virus West Nile. I casi ora sono in forte aumento in tutta Europa. Crescono anche quelli di Dengue, la cosiddetta 'Febbre spaccaossa': 324 da inizio anno nello Stivale. Sei volte in più rispetto al 2023. Si tratta sempre di infezioni avvenute all'estero, in Paesi tropicali, come quelli dell'America centrale.
La Regione che ha registrato più casi è il Veneto: Verona, Padova e Venezia colpite proprio in questi giorni. L'attenzione rimane alta in Italia, dove sono già rodati i sistemi precauzionali e di disinfestazione. Così come a San Marino: un'ordinanza, da inizio maggio a fine ottobre, impone provvedimenti per prevenzione e controllo delle malattie trasmesse in particolare dalla zanzara tigre.
"Quello che preoccupa di più è il West Nile - commenta Claudio Venturelli, entomologo dell'Ausl Romagna -, che è un virus in circolazione anche in Emilia-Romagna dal 2011. In questo periodo si stanno rilevando molti casi: è abbastanza normale perché è il periodo in cui ci sono più zanzare. Il pericolo vero, per fortuna, non esiste in questo momento, perché c'è un piano di sorveglianza molto importante. Intercettare immediatamente il problema significa anche prevenirlo meglio, ma soprattutto curarlo e debellarlo".
Si stima che la Dengue impatti su circa 2,5 miliardi di persone: perciò l'Oms ha sviluppato un vaccino, già disponibile anche in Italia. "E' consigliato esclusivamente a chi va in Paesi dove la malattia è in corso - continua Venturelli -. Chi parte con quelle destinazioni, oltre a difendersi con repellenti e dormire in luoghi protetti, deve certamente avere anche questa attenzione".
Nel video l'intervista a Claudio Venturelli, entomologo Ausl Romagna