Il problema c'è. In alcune aree del centro di Rimini, in particolare attorno alle 'cantinette' della Vecchia pescheria, all'ora dell'aperitivo si concentrano centinaia di giovani. “Non è colpa nostra se i ragazzi prendono da bere e consumano qui davanti o poco distante, non siamo noi a dovere fare rispettare queste regole”, affermano – preoccupati anche dal rischio di essere multati - diversi gestori di locali al Corriere Romagna. E c'è chi chiede regole; fra queste il divieto di asporto in quelle zone dove il rischio assembramento è più alto.
Soluzione che troverebbe la condivisione di Jamil Sadegholvaad, assessore alla Sicurezza e Attività economiche, secondo cui “non si può arrivare a primavera con la stessa situazione dell’ultimo fine settimana, migliaia di persone ammassate fuori dai locali”. Spesso, come in effetti è accaduto, sono gli stessi gestori a chiamare le forze dell'ordine. Per loro non è vietato servire da bere per l'asporto – peraltro unica fonte di guadagno dato il periodo -, ma per i clienti non è concesso consumare per strada. Insomma un bel groviglio da cui non è facile districarsi. “È un tema complesso, che non riguarda solo quella zona del centro – ammette al quotidiano, Sadegholvaad –. Per questo dobbiamo concordare una linea con la prefettura e le forze dell’ordine, occorre una mappa delle criticità e capire se un regolamento di questo tipo possa essere efficace”. Una possibilità potrebbe contemplare l'estensione dei locali con dei tavolini all'aperto. “Insomma dobbiamo lavorarci – conclude l'assessore - e trovare una soluzione condivisa”.