Ieri, al Tribunale di Rimini, la requisitoria del pubblico ministero Davide Ercolani nel processo che vede alla sbarra otto graduati della Polizia locale, componenti dell'ex Nucleo ambientale, la prima squadra antidroga delle divise di Palazzo Garampi. Sono chiamati a rispondere di accuse che vanno dall'abuso di ufficio, alle perquisizioni arbitrarie di cittadini extracomunitari sospettati di spaccio, falso, a sequestri mai dichiarati di contanti. Reati che, secondo la ricostruzione della Guardia di finanza con l'inchiesta “Old Freak”, sarebbero stati consumati dal 2015 al 2018. Fondamentale la collaborazione come teste di un collega degli imputati, che però, secondo la difesa, “avrebbe parlato solo per interesse di parte”. I difensori hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti insinuando il dubbio sulla esistenza di una causa di giustificazione o, in subordine, l'insufficienza di prove.
Sotto accusa anche il Comune che non si è costituito parte civile e “che ha lasciato sola la Procura in questa scabrosa vicenda”, ha affermato Ercolani. Il pm alla fine ha chiesto pene complessive per oltre 63 anni di carcere nei confronti degli 8 ex agenti, accusati a vario titolo di aver sottratto soldi agli spacciatori che arrestavano oltre ai reati di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato e furto. La pena più pesante per un 68enne Assistente della Polizia municipale: 11 anni e 6 mesi. "Comportamenti delittuosi - ha ricordato il pubblico ministero ai giudici del Collegio - che disvelano il ripudio, il tradimento dei valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale".
Il processo è stato rinviato al 19 aprile per la lettura della sentenza.