Energia Wind 2020, società che ha elaborato il progetto del parco eolico offshore davanti alla costa riminese, non vuole sottrarsi alle richieste avanzate dal territorio per - dice - "realizzare un impianto accolto positivamente da tutti". Ventidue le osservazioni depositate a metà ottobre, alle quale la società ha risposto, con controdeduzioni, nei tempi previsti. Ora si attende un confronto diretto con la commissione valutatrice sull'impatto ambientale.
Intanto Giovanni Selano, architetto e progettista della società, sentito dal Corriere Romagna, si dice “disponibile ad allontanare ulteriormente le pale dalla costa”. La distanza dalla spiaggia e il conseguente impatto visivo sono infatti i punti più sensibili, a detta di diversi portatori d'interesse, tra i quali il Comune di Rimini e i portavoce degli operatori turistici e commerciali. Prima, prosegue, occorre però verificare se è possibile farlo dal punto di vista tecnico, oltre che normativo. “In mare ci sono molti vincoli da rispettare”, afferma ancora al quotidiano, facendo capire che non è possibile muoversi a propria volontà.
L'attuale progetto prevede 51 aerogeneratori con altezza massima dal medio mare di oltre 200 metri - fuoriescono dall'acqua di 125 metri - e con diametro del rotore di 180 metri. Per una potenza complessiva di 330 Megawatt. La pala più vicina all'arenile, davanti Cattolica, sarebbe posizionata a 9,5 miglia nautiche, quindi più di 17 chilometri; le altre saranno tutte più lontane. Le ultime disteranno 18 miglia, quindi 33 chilometri. Perché il parco eolico è stato pensato perpendicolare alla costa e non in parallelo. Le pale saranno distanziate di 700 metri e disposte su tre archi.