"Tu non esci senza permesso, ma devi andare a lavorare per pagare le bollette, perché non sai neppure cucinare". Questi gli insulti che un riminese di 50 anni, indagato per maltrattamenti in famiglia, rivolgeva alla moglie quando era ubriaco. Spesso però, il 50enne passava dalle parole ai fatti che trasformavano le denigrazioni in aggressioni fisiche.
L'uomo, secondo le indagini della Polizia di Stato coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, era spinto da un'immotivata gelosia, arrivando a controllare tutti gli spostamenti della moglie che era costretta a chiedergli il permesso prima di uscire di casa. Il 50enne dopo l'ennesima grave sfuriata e aggressione nei confronti della moglie, è stato allontanato dalla casa familiare in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip Vinicio Cantarini su richiesta della Procura. Le ipotesi di reato a carico del 50enne sono maltrattamenti in famiglia iniziati addirittura nel 2005 e lesioni.
L'episodio più grave lo scorso 17 luglio quando la Polizia ha raccolto la testimonianza della moglie, una riminese di 49 anni, mentre si trovava in Pronto Soccorso all'ospedale di Riccione. La donna aveva raccontato di essere stata aggredita da quello che era diventato da qualche tempo ex marito, incontrato per caso in strada. L'uomo le aveva sbattuto la testa contro la vetrina di un negozio. Poi l'aveva trascinata a casa e là, presa per i capelli, aveva continuato a batterle il capo sul letto, mandandola in ospedale.
Il 50enne allontanato di casa non potrà avvicinarsi all'ex moglie a meno di 500 metri.