Il ciclo globale dell'acqua sposta almeno il doppio dell'acqua ipotizzata finora, ossia circa 60.000 chilometri cubi in più: circa il doppio dell'intero Adriatico. Il fenomeno è iniziato 45 anni fa e il movimento di grandi masse d'acqua dalle regioni calde a quelle fredde sta accelerando a causa dei cambiamenti climatici. Lo indica la ricerca coordinata dall'università australiana del Nuovo Galles del Sud e pubblicata sulla rivista Nature. L'acqua dei mari evapora e, salendo nell'atmosfera, viene trasportata dai venti per ricadere come pioggia e raggiungere nuovamente il mare: questo è in sintesi il cosiddetto ciclo dell'acqua, uno dei concetti climatici basilari che si apprende sin dalle scuole primarie. L'acqua non è solamente la molecola della vita, ma uno dei principali attori del clima.
Il suo ciclo ha effetti sull'intero pianeta, ma conoscerne con precisione la portata non è per nulla semplice. Una nuova misura arriva ora dalla ricerca australiana, basata sull'analisi delle variazioni della salinità dei mari dell'intero globo registrate negli ultimi decenni. I risultati confermano che il ciclo dell'acqua si sta gradualmente intensificando e le stime indicano che ciò sta avvenendo in forma molto più sostenuta di quanto ipotizzato finora, mettendo a confronto i dati del 1970 con quelli del 2014. Secondo gli autori della ricerca, i maggiori modelli climatici di riferimento hanno sottostimato questo cambiamento e i nuovi dati potranno adesso aiutare a fornire proiezioni più accurate.