La lite che ha portato all'omicidio di un sedicenne, ieri sera a Bologna, nasce da provocazioni e minacce per motivi banali tra adolescenti dello stesso quartiere, anche sui social. Lo chiarisce la Questura. Il litigio è iniziato all'interno del parco del Velodromo e, dopo un breve inseguimento terminato in via Piave, ha visto un giovane italiano estrarre un coltello e a colpire i due coetanei, uno italo-africano (la vittima) e un bengalese (rimasto ferito) per poi allontanarsi. In seguito è stato fermato dalla polizia.
A dare l'allarme, verso le 22.30, sarebbero stati alcuni residenti che hanno sentito gridare 'aiuto' dalla strada. Sul posto, oltre al 118, è intervenuta la polizia che ha avviato indagini.
Portati entrambi all'ospedale Maggiore, il primo è morto mentre il secondo è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni con una ferita al collo e una sulla schiena. Le indagini di Volanti, squadra mobile e Scientifica hanno permesso di identificare in breve tempo il presunto aggressore, un sedicenne italiano incensurato, che nel frattempo era andato a casa. E' stato fermato su disposizione della Procura per i minorenni, in seguito ad un interrogatorio da parte del pm di turno, nel corso della notte, e si trova al centro per la giustizia minorile di via del Pratello.