Il bilancio. Tredici morti in strada con otto vittime tutte giovanissime solo negli schianti di Cesena e Jesolo, dove hanno perso la vita due gruppi di quattro ragazzi.
Alle sei del mattino a Sant'Andrea di Bagnolo a Cesena viaggiavano il conducente Marin Valentin Ciprian di 36 anni e tre ragazzi di 19,17 e 14 anni. Tutti di origini romene ma residenti a Forlì. Dai primi rilievi l'incidente sarebbe stato causato dalla guida ad alta velocità per la scarsa lucidità del guidatore. Nella vettura sono state trovate infatti bottiglie di alcolici in parte non finite.
A Jesolo, nel Veneziano, la tragedia di giovani vite spezzate era già iniziata: tutti tra i 22 e i 23 anni e di ritorno da un locale sulla spiaggia si sono schiantati con un'auto guidata da un romeno. Si è salvata solo Giorgia, 22 anni, che da testimone chiave della vicenda ha raccontato che sono stati speronati dall'altra auto. Ora il romeno, 26enne, è stato arrestato.
Poche ore dopo, alle cinque del mattino, sempre a Jesolo, il destino si è abbattuto contro un altro giovane: Brian Merletti, 28 anni si è schiantato contro un platano.
A questi si è aggiunto anche un altro incidente sull'A7 Genova-Serravalle: vittima una ventenne; due feriti. La 27enne è morta mentre guidava uno scooter a Castrocaro Terme e il motociclista di 35 anni che si è schiantato a Caserta era in compagnia di altri centauri.
La mente va alle note “stragi del sabato sera” con il presidente dell'Asapas Giordano Biserni che dalle pagine de La Stampa dice che non si può parlare di un fatto casuale perché l'Italia ha abbassato la guardia, da anni si registra una carenza di etilometri.