Il collettivo di scrittori Wu Ming annuncia che non parteciperà al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il 12 maggio ci sarebbe dovuta essere la presentazione dell'antologia di Wu Ming 4 su J.R.R. Tolkien Il Fabbro di Oxford, in uscita per la casa editrice Eterea. "Ormai è noto - scrivono -: al Salone avrà uno stand Altaforte, di fatto la casa editrice di Casapound”. “Una presenza platealmente neofascista”, continua il collettivo ma il Comitato d'indirizzo del Salone dice che Casapound non è fuorilegge. “Per rigettare il fascismo – proseguono - non serve un timbro della questura" e concludono: “Noi non abbiamo intenzione di condividere alcuno spazio o cornice coi fascisti. Mai accanto ai fascisti. Per questo non andremo al Salone del Libro".
Una decisione condivisa anche dallo storico e saggista Carlo Ginzburg, che l'11 maggio avrebbe dovuto parlare del suo ultimo volume 'Nondimanco. Machiavelli, Pascal', edito da Adelphi. “La mia, tengo a sottolinearlo, è una scelta politica, che non ha nulla a che fare con la sfera della legalità. Desidero esprimere in questa circostanza la mia solidarietà a Christian Raimo" (membro del Comitato editoriale che si è dimesso per un post antifascista su Facebook).
L'assessora ai Diritti Civili e all'Immigrazione della Regione Piemonte, Monica Cerutti, invita Wu Ming a tornare sui suoi passi: "Rispetto la scelta di Wu Ming, ma oggi più che mai è importante partecipare proprio per non lasciare spazio a chi ha idee pericolose. Dobbiamo presidiare e usare gli spazi a disposizione per fare nuove narrazioni della realtà, diverse da quelle dei fascismi, soprattutto sul tema delle migrazioni".