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Sciopero dei bagnini in tutta Italia, a Rimini ombrelloni aperti e brindisi al governo

9 ago 2024
Spiaggia di Rimini (foto archivio)
Spiaggia di Rimini (foto archivio)

Oggi in tutta Italia lo sciopero dei balneari, dopo la mancata risposta del governo entro la pausa estiva alla richiesta di un intervento normativo sull'annosa - e irrisolta - questione delle concessioni. Ma la categoria si spacca: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di "iniziativa spot". "Se dall'Europa ci danno l'ok chiudiamo dopo 15 anni il percorso", rassicura intanto il vicepremier Matteo Salvini, spiegando che il negoziato è su "prelazione per le uscite, indennizzo per chi farà altre scelte e anche una proroga" per permettere al settore di organizzarsi.

Il 'fischio d'inizio' della protesta, la cosiddetta 'serrata degli ombrelloni', era stato fissato per le 7.30. A quell'ora sul lungomare di Rimini è tutto un 'via-vai' di camminatori, runner più o meno velleitari, ciclisti, giovani coppie con il bimbo nel passeggino, turisti mattinieri diretti sulla spiaggia. Dove trovano gli ombrelloni aperti.

D'altronde, nella città romagnola, la presa di posizione dei bagnini aderenti alle due sigle contro il caos delle concessioni balneari e contro lo stallo del Governo sul tema, era stata annunciata - alla vigilia - come una rivendicazione dolce e all'insegna dell'"ospitalità" con un brindisi e i calici alzati insieme ai turisti all'ora di pranzo.

Così, a scorrere l'arenile riminese - punteggiato da 150 stabilimenti su quasi 20 chilometri - gli ombrelloni appaiono aperti come ogni giorno, i titolari dei bagni curano la spiaggia fino all'ultimo dettaglio, come sempre e da sempre, in attesa delle 12 quando nelle zone degli aderenti ai due sindacati si brinderà, insieme ai clienti, spiegando e raccontando i perché del malessere e dei malumori che attanagliano la categoria dei balneari alla luce della direttiva Bolkestein e del dibattito aperto sulla sua applicazione. Una levata di calici - che sostituisce le due ore di serrata, fissata dalle 7.30 alle 9.30 - per riflettere a tutto tondo.

Sul comparto, sottolineavano alla vigilia dello 'sciopero' i presidenti provinciali riminesi di Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, Riccardo Ripa e Fabrizio Pagliarani, pesa "uno stallo istituzionale che si protrae da 14 anni a cui sono seguiti due anni di promesse non mantenute.

In questo contesto - concludevano Ripa e Pagliarani - troviamo disorientati anche i nostri ospiti, molti dei quali frequentano le nostre spiagge, i nostri servizi, da decenni. Proprio per questo, invece di chiudere gli ombrelloni brinderemo insieme a loro, che sono la nostra unica certezza cercando di spiegare una situazione che ha ormai dell'incredibile".





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