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Sovraffollamento nel carcere di Rimini, Radicali: “170 detenuti, ma i posti sono 118”

La denuncia è di Ivan Innocenti del Consiglio Generale Partito Radicale: “Siamo oltre al tollerabile”

21 lug 2024
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Nel carcere di Rimini, al 18 luglio, erano detenute 170 persone, mentre i posti regolamentari sono 118. “Siamo oltre al tollerabile”, commenta Ivan Innocenti del Consiglio Generale Partito Radicale, che ricorda come già la capienza regolamentare del carcere riminese è giudicata “da AUSL Romagna a rischio salute e dal Magistrato di sorveglianza violare la dignità dei detenuti causa trattamenti inumani e degradanti”. “Cosa aspettiamo? – prosegue Innocenti – Nuovamente la disperazione di Aziz che ad agosto di due anni fa si tolse la vita nell’istituto riminese?”.

Dito puntato anche sul Garante delle persone private della libertà del Comune di Rimini, l’avv. Giorgio Galavotti. “Il regolamento riminese prevede una relazione da sottoporre al Consiglio comunale e alla comunità ogni sei mesi – scrive –. Ne sono passati oltre 16 dalla sua nomina e non ne abbiamo ricevuta alcuna. Ogni giorno di ritardo della relazione è un atto di omissione della conoscenza della realtà del supplizio del carcere riminese”.

L’esponente dei Radicali chiede inoltre al Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad di farsi promotore, coinvolgendo anche i Consiglieri regionali del territorio, di una visita nell’istituto e lo invita ad attivare le sue prerogative in tema di salute pubblica per risolvere la grave situazione in cui versa carcere.

Infine l’invito ad aderire alla Campagna nazionale del Partito Radicale rivolta a detenuti, familiari e avvocati “per denunce di massa al Ministro di Giustizia e al Magistrato di sorveglianza e richiesta di grazia al Presidente della Repubblica. Campagna rivolta anche ai Sindacati della Polizia penitenziaria per le condizioni disumane in cui sono costretti a lavorare e ai Magistrati di sorveglianza per la mole di lavoro accumulata a cui è tecnicamente impossibile dare risposta. Rimini possiede tutti questi tristi requisiti. È dovere della nostra comunità emanciparsi ed emancipare la Casa circondariale da questa situazione“.

Nei giorni scorsi, Nadia Rossi, Consigliera Pd Assemblea Legislativa Emilia-Romagna, assieme a Galavotti, si era recata al carcere di Rimini per consegnare, il Codice ristretto dei diritti dei detenuti, ossia “un vademecum di facile lettura che spiega ai detenuti quali sono i loro diritti e quali le pene alternative alla reclusione e le modalità per accedervi”. Nella nota, Rossi parlava anche di sovraffollamento delle carceri: “In Emilia-Romagna, a fronte di 2.979 posti, uomini e donne reclusi sono 3.725. Nell'ultimo anno sono cresciute di circa 300 unità. E davanti a questo quadro il pensiero va subito ai tanti, troppi suicidi, tra i detenuti e tra la Polizia penitenziaria, che ascoltiamo in cronaca e che è una sconfitta per tutti noi e per la dignità umana".





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