Ripercorre l'evoluzione dell'Italia attraverso la storia della bicicletta, il nuovo libro di Stefano Pivato. 'Strumento di svago e di lavoro', simbolo di libertà ed innovazione, la due ruote compie 150 anni. L'ex Rettore dell'Ateneo urbinate presenta nella sua Rimini, presso la Sala Cineteca della Biblioteca Gambalunga, “una storia avvincente, che inizia con il primo velocipede apparso ad Alessandria nel 1867 e che solo intorno al 1890 comincia a essere utilizzata dalle donne italiane – 'sì, perché tra i tanti diritti per cui le donne hanno dovuto combattere, c'era anche quello di pedalare'. Prima di allora, “la bicicletta era stata ritenuta sconveniente: “scomponeva le vesti dei preti, degli ufficiali e delle donne”, per l'appunto. Di lì in poi la bici attraversa tutta la prima modernità industriale e le vicende del Novecento: dai due conflitti mondiali alla Resistenza; dalla ricostruzione che s’incarnò nei trionfi di Coppi e Bartali, fino ai nostri giorni che vedono nella bicicletta il mezzo della nuova sensibilità ambientalista”.
Un excursus, dunque, “su uno dei simboli più pregnanti della cultura popolare italiana”, intervallato da una conversazione a tre con Oriana Maroni e Patrizia Di Luca, responsabile del Centro di ricerca sull'emigrazione - Museo dell'Emigrante di San Marino, e dalle tante domande dal pubblico.