Il 2 agosto di 43 anni fa, alle 10.25 del mattino, una bomba esplose nella sala d'aspetto della stazione di Bologna, provocando il crollo delle strutture sovrastanti e tranciando i destini di 85 persone provenienti da 50 città diverse, italiane e straniere. 200 i feriti.
"La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato". Lo scrive il presidente Mattarella, per l'anniversario della strage di Bologna. Il presidente dell'associazione delle vittime della strage, Paolo Bolognesi, al ministro Piantedosi: "Cercate di mettervi d'accordo come governo. Quando noi siamo qua, vogliamo parole chiare". La premier Meloni ricorda che il governo "ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all'Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili".
A Bologna, in stazione, c’erano il professore sammarinese Pietro Galassi e Flavia Casadei, la studentessa riminese che quel sabato stava viaggiando verso Brescia, dove l'aspettava uno zio. A causa di un ritardo aveva perso la coincidenza e stava aspettando il treno successivo. Flavia aveva 18 anni e frequentava la IV^ “E” del Liceo Serpieri. Ogni anno, la commemorazione del 2 agosto, viene celebrata con due momenti particolari che uniscono le due città di Rimini e Bologna. L’assessora Roberta Frisoni ha partecipato alla cerimonia commemorativa delle stragi della Stazione di Bologna Centrale e dei treni “Italicus” e “904” che, presso l'Officina di Grande Riparazione di Rimini di viale Tripoli alle ore 10:00. Un momento in cui è stata deposta la corona di alloro ai piedi del monumento in ferro con l’orologio fermo alle ore “10,25”.