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Studio Arpa e Università: “Particolato atmosferico possibile cofattore nell'infiammazione Covid-19”

di Filippo Mariotti
20 apr 2020
Studio Arpa e Università: “Particolato atmosferico possibile cofattore nell'infiammazione Covid-19”

Dopo le tesi di Harvard e dell'Università di Catania sul rapporto tra inquinamento atmosferico e diffusione del Sars-CoV-2, arrivano altre conferme. Lo smog potrebbe avere un ruolo di "amplificatore", potrebbe cioè peggiorare l'infiammazione causata dal nuovo coronavirus. Sono stati infatti diffusi i dati di una nuova ricerca, pubblicata online dalla rivista Epidemiologia e Prevenzione, formulata dalle Agenzie regionali di protezione per l'ambiente di Emilia-Romagna e Marche, dall'Università Politecnica delle Marche e dall'ateneo di Bologna.

Allo stato attuale delle conoscenze, le evidenze su un possibile ruolo del particolato atmosferico nella diffusione del Sars-CoV-2 sono “decisamente limitate e frammentarie". Ma è possibile "ipotizzare" una "interazione molecolare" tra polveri sottili e Sars-CoV-2 "che conferma la possibile azione di cofattore del Pm nel sostenere il processo di infiammazione indotto dal virus". Nulla invece è stato evidenziato sul particolato come vettore del virus.


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