
Vuole arrivare preparata all'incontro di domani con le rappresentanze imprenditoriali Giorgia Meloni, per questo ha nuovamente convocato i suoi ministri per un vertice d'urgenza su come affrontare l'emergenza dazi, e per conoscere i dati, l'effetto che avrà la misura trumpiana sull'economia italiana, per studiare poi le adeguate contromisure e aiutare le imprese che dovessero trovarsi più in difficoltà. In attesa soprattutto del bilaterale tra Giorgia Meloni e il presidente Trump, si vocifera addirittura il 16 aprile, ossia prima di Pasqua, dal vertice europeo del commercio in Lussemburgo il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferisce quanto emerso. Dialogo sì, ma nonostante la richiesta di rinvio fatta dallo stesso Tajani, il commissario Ue al commercio, Maros Sefcovic, ha confermato che entrerà in vigore dal 15 aprile una lista di prodotti americani su cui mettere i dazi europei, una vecchia lista che era stata congelata, ha precisato il ministro degli Esteri. Quando qualcuno gli ha chiesto cosa pensasse di un ritorno di Matteo Salvini al Viminale, Tajani gira sui tacchi e se ne va, “ho grande considerazione del ministro Piantedosi – dice andandosene – sta lavorando benissimo”. Non scatena entusiasmi, dunque, l'idea lanciata dallo stesso Salvini dal palco del suo congresso a Firenze, dov'è stato riconfermato segretario della Lega fino al 2029, anche perché era l'unico candidato. Aveva detto che doveva tener conto di quanto gli chiedeva il partito, cioè di tornare a essere ministro dell'Interno, e che ne avrebbe parlato con Piantedosi e la stessa Meloni. “Va ridato a Salvini ciò che gli è stato tolto”, preme intanto il vice-segretario della Lega Claudio Durigon, mentre Riccardo Magi, segretario di Più Europa, la ritiene una “risposta a chi dice che il governo Meloni è compatto, stabile e non litigioso: in pratica – conclude – Salvini scaccia Piantedosi dal Viminale e prepara il Papeete 2, la vendetta”.
Nel video l'intervista ad Antonio Tajani, ministro degli Esteri