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Truffa dell'hotel Gobbi, indagato il legale rappresentante: "Sono un prestanome della criminalità organizzata"

I bonifici dei clienti depositati su diversi conti correnti, anche all'estero

19 ago 2022
Truffa dell'hotel Gobbi, indagato il legale rappresentante: "Sono un prestanome della criminalità organizzata"

Non poteva che avere ripercussioni legali la truffa dell'Hotel Gobbi che ha mandato all'aria la vacanza a centinaia di persone, arrivati a Marebello scoprendo che le camere non erano più disponibili. La Procura di Rimini sta infatti cercando di ricostruire quanto accaduto. Al momento, ricostruisce la stampa locale, nel registro degli indagati figura solo il nome di Marco Giordano, operaio 33enne di Torino, in qualità di legale rappresentante della ditta individuale che prima dell'estate ha rilevato la gestione dell'albergo due stelle di via Siracusa. All'uomo viene contestata la truffa aggravata continuata in concorso con ignoti ma, tramite il suo legale, fa sapere “di essere stato manovrato e tirato dentro al gestione dell'hotel” da persone “legate alla criminalità organizzata”. Quindi un prestanome. Ma ci sono altre persone che probabilmente dovranno chiarire la loro posizione: un amico e socio di Giordano, l'addetta alla reception e il tuttofare dell'albergo. Gli inquirenti dovranno poi seguire il flusso di denaro derivanti da caparre e importi totali che molti turisti hanno dichiarato di aver depositato su un conto corrente irlandese, ma – pare – ce ne siano tanti altri, in Italia e all'estero, come la Lituania. Stando alla denuncia degli avvocati delle vittime e delle associazioni dei consumatori, la truffa dell'hotel Gobbi avrebbe generato un danno economico per un valore di quasi 800mila euro. Ai clienti truffati si sommano poi i fornitori ancora in attesa di ricevere i pagamenti, così come i proprietari che hanno affittato l'immobile.





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