New York si ferma per l'11 settembre. Le celebrazioni in ricordo delle vittime dell'attacco terroristico quest'anno saranno sottotono a causa della pandemia che ha costretto la città che non dorme mai a spegnere le luci e a interrogarsi su un futuro che appare quantomai incerto.
Con i divieti di assembramento in vigore e il timore di un nuovo balzo dei casi di coronavirus, le commemorazioni al World Trade Center vedranno come protagoniste solo le famiglie delle vittime: nessun palco è stato allestito, ma ci saranno decine di distributori di disinfettanti per le mani. Nessun grande nome è atteso al di là della possibile presenza del vicepresidente Mike Pence, mentre Donald Trump e il rivale Joe Biden voleranno in Pennsylvania. La lettura dei nomi delle 2.700 vittime dell'attentato del 2001 è stata registrata e sarà trasmessa in streaming.
Il Museo dell'11 settembre comunque riapre per l'occasione dopo sei mesi di stop, con l'accesso garantito solo per i componenti delle famiglie delle vittime. A non cambiare saranno solo il suono delle campane per ognuno degli attacchi e i fasci di luce al posto delle Torri Gemelle. Un ridimensionamento delle celebrazioni che ha scatenato polemiche nonostante i numeri mostrino chiaramente l'impatto della pandemia sulla Grande Mela: le vittime del virus a New York sono 23.741, quasi nove volte più dell'11 settembre. Ma ad alcuni i numeri non bastano e denunciano come la pandemia sia solo una 'scusa' per violare l'impegno al 'Never Forget', mai dimenticare, a 19 anni di distanza dallo shock.