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20 anni dall'11 settembre: l'America commemora le vittime ma pesa il ritiro dall'Afghanistan

Giampiero Gramaglia: "I 3/5 dell'opinione pubblica americana favorevoli al ritiro ma pesano le modalità"

11 set 2021
Nel servizio l'intervista a Giampiero Gramaglia
Nel servizio l'intervista a Giampiero Gramaglia

Gli Stati Uniti si fermano per ricordare uno dei momenti più tragici della loro storia e di quella mondiale: l'11 settembre 2001 l'attacco al cuore dell'America. Alle 8.46 lo schianto del primo aereo contro la Torre nord, a Ground Zero. Sarebbe stato il primo atto degli attentati a New York, al Pentagono e quello di fallito a Capitol Hill.

Quasi 3mila le vittime degli attacchi compiuti da Al Quaida. Dopo il minuto di silenzio, il ricordo di tutti quelli che hanno perso la vita. Tra loro, anche il sammarinese Steven Giorgetti che si trovava sulle Twin Towers per impegni di lavoro. A New York si sono recati per la commemorazione il presidente Joe Biden con la moglie Jill e gli ex inquilini della Casa Bianca. Dalle istituzioni l'invito all'unità nazionale, ma pesa il repentino ritiro dall'Afghanistan dopo la guerra iniziata proprio in seguito agli attentati. Tra i giornalisti che hanno raccontato l'11 settembre 2001 c'è Giampiero Gramaglia, all'epoca in servizio, per l'Ansa, proprio negli Stati Uniti. "I 3/5 dell'opinione pubblica americana - spiega - sono favorevoli al ritiro dall'Afghanistan", ma a creare problemi sono le modalità con cui è avvenuto. 

Intanto, l'Unione europea esprime vicinanza agli Usa. “Siamo al loro fianco nella difesa della libertà”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Nel servizio l'intervista a Giampiero Gramaglia





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