Manca il cibo a 1 persona su 11 nel mondo, e a 1 su 5 in Africa. L'ultimo report Sofi, su "Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo" parla in totale di circa 733 milioni di persone che hanno sofferto la fame. Stime che per il terzo anno consecutivo non accennano a diminuire. Il rapporto annuale, presentato quest'anno nell'ambito della riunione ministeriale della task force dell'Alleanza globale contro la fame e la povertà del G20 in Brasile, avverte che il mondo è in grave ritardo nel conseguimento dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile n. 2, Fame Zero, entro il 2030.
In evidenza l'arretramento di 15 anni, facendo precipitare la situazione a livelli di sottoalimentazione paragonabili a quelli del 2008-2009. La geografia della popolazione afflitta dalla fame continua ad aumentare in Africa (20,4%), si è stabilizzata in Asia (8,1%)—benché la fame continui a rappresentare un problema enorme in questa area, dove vive più della metà degli affamati del mondo — e mostra segni di miglioramento in America latina (6,2%). Dal 2022 al 2023, il fenomeno della fame si è aggravato nell'Asia occidentale, nei Caraibi e nella maggior parte delle sotto-regioni africane.
Se queste tendenze continueranno, nel 2030 si prevedono circa 582 milioni di sottoalimentati cronici, la metà dei quali in Africa. Fao, Infad, Unicef, Pam e Oms lanciano il monito: miliardi di persone non hanno accesso a un'alimentazione adeguata. Anche l'impossibilità di una dieta sana per ragioni economiche continua a essere un grave problema, che investe oltre un terzo della popolazione globale.