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Auto: Italia ribadisce il suo 'no' allo stop ai motori termici, ma il voto di domani potrebbe slittare

Urso: "votiamo contro per dare segnale all'Europa anche su altri dossier"

2 mar 2023
La corrispondenza di Fabio Fantozzi
La corrispondenza di Fabio Fantozzi

Domani l’Italia voterà ‘no’ a prescindere sullo stop alle auto inquinanti dal 2035, sempre se il voto non slitti. La posizione è stata ribadita dal ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Consiglio Competitività che si è svolto oggi qui a Bruxelles. "Non c’è margine di trattativa, perché il voto dell’Italia vuole essere un segnale all’Europa su tutti gli altri dossier che sono ancora aperti, non soltanto l'automotive, dunque, ma anche quelli sul packaging o l'ecotessile", riferisce il ministro, affermando che l’intento è quello di dare una sveglia all’Ue, perché “l’Italia è tornata in campo come grande paese fondatore” e ha aperto un dibattito. Diverso, invece, sembra il caso della Germania, che ha chiesto delle garanzie, come un provvedimento parallelo per permettere l’immatricolazione di auto a combustibili sintetici anche dopo il 2035. Altrimenti, al voto di domani alla riunione degli ambasciatori Ue il governo di Berlino si asterrà. In tal caso, considerato il voto contrario di Italia, Polonia e Bulgaria, non si raggiungerebbe la maggioranza qualificata e si andrebbe incontro a una bocciatura certa del provvedimento. I tedeschi insomma hanno bisogno di più tempo per dirimere la questione e votare a favore. Ecco perché domani la presidenza di turno del Consiglio Ue potrebbe decidere di rinviare il voto, come già avvenuto mercoledì.

Di Fabio Fantozzi






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