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Blitz dell'esercito israeliano con tank nel nord di Gaza, è il primo dall'avvio delle ostilità

26 ott 2023
Gaza dopo i bombardamenti ripresa dal satellite (@rainews)
Gaza dopo i bombardamenti ripresa dal satellite (@rainews)

Almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono all'ANSA fonti locali.
L'esercito israeliano ha detto di aver condotto "blitz mirati" all'interno del nord della Striscia usando tank" nell'ambito dei preparativi per le "prossime fasi dei combattimenti". "I soldati - ha aggiunto - sono poi usciti dall'area alla fine dell'attività". Durante l'incursione nel nord della Striscia l'esercito israeliano "ha localizzato e colpito numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e postazioni di lancio di missili anticarro, e hanno operato per preparare il campo di battaglia". Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Il raid della notte scorsa all'interno della Striscia con i tank e i soldati è il primo del genere dall'avvio delle ostilità. In precedenza erano entrati - e poi usciti - dei commando con l'obiettivo di localizzare ostaggi, individuare corpi di israeliani uccisi durante l'attacco dello scorso 7 ottobre, acquisire informazioni ed eliminare sacche di resistenza sul bordo della Striscia.

Il rilascio di un significativo numero di ostaggi in mano di Hamas a Gaza potrebbe avvenire "in pochi giorni". Lo hanno detto fonti israeliane e straniere citate da Haaretz. Una di queste ha aggiunto che le due parti sperano di definire l'accordo "in due giorni, forse anche meno in base all'andamento dei negoziati". Una fonte al corrente delle discussioni ha poi aggiunto che Israele vuole chiudere il dossier al più presto nel timore che il rimanere coinvolti in una guerra all'interno della Striscia ostacolerebbe la possibilità di rilascio degli ostaggi in una fase successiva.

Israele sta offrendo "un'opportunità affinchè gli ostaggi siano rilasciati" ha detto, parlando con la Radio Militare, Michael Herzog, ambasciatore israeliano negli Usa. "Quello che chiediamo - ha spiegato - è l'immediato e incondizionato rilascio di tutti gli ostaggi". Riferendosi poi alle voci sul fatto che Israele stia dilazionando l'ingresso a Gaza per dare ai mediatori la possibilità di far rilasciare i 222 ostaggi, Herzog ha risposto: "Trattenere ostaggi è un crimine di guerra. Non voglio commentare oltre questo argomento".






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