Un clima da resa dei conti.
Dopo 2 anni di trattative, è stata raggiunta un’intesa “a livello tecnico” su un testo legale per disciplinare il divorzio fra Ue e Regno Unito. Ma ora è necessaria una approvazione politica. La bozza d'accordo di 500 pagine all'esame del Consiglio dei Ministri alle 2 di questo pomeriggio, le 3 in Italia. L’ora della verità per Theresa May.
“Non ci siamo ancora del tutto” le parole del capo dei negoziatori europei, Michael Barnier.
La premier intanto, decisa a ottenere il via libera all'intesa, ha ricostruito nuovamente la compagine affidando a un fedelissimo, il viceministro dell'Interno Nick Hurd, anche l'interim di viceministro dei Trasporti e responsabile della politiche governative per Londra al posto di Jo Johnson: fratello minore anti-Brexit di Boris dimessosi nei giorni scorsi in polemica con la linea negoziale di May e invocando un referendum bis. Agli occhi di Jo Johnson la soluzione raggiunta rappresenta “il peggiore dei mondi possibili” e per questo conviene “restare nell’Unione europea”.
Silvia Sacchi
Dopo 2 anni di trattative, è stata raggiunta un’intesa “a livello tecnico” su un testo legale per disciplinare il divorzio fra Ue e Regno Unito. Ma ora è necessaria una approvazione politica. La bozza d'accordo di 500 pagine all'esame del Consiglio dei Ministri alle 2 di questo pomeriggio, le 3 in Italia. L’ora della verità per Theresa May.
“Non ci siamo ancora del tutto” le parole del capo dei negoziatori europei, Michael Barnier.
La premier intanto, decisa a ottenere il via libera all'intesa, ha ricostruito nuovamente la compagine affidando a un fedelissimo, il viceministro dell'Interno Nick Hurd, anche l'interim di viceministro dei Trasporti e responsabile della politiche governative per Londra al posto di Jo Johnson: fratello minore anti-Brexit di Boris dimessosi nei giorni scorsi in polemica con la linea negoziale di May e invocando un referendum bis. Agli occhi di Jo Johnson la soluzione raggiunta rappresenta “il peggiore dei mondi possibili” e per questo conviene “restare nell’Unione europea”.
Silvia Sacchi
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