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Coronavirus, in Italia varato il decreto ristori. Francia e Germania verso il lockdown

28 ott 2020
Immagine di repertorio
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Il Consiglio dei ministri italiano ha varato il decreto da oltre 5 miliardi per i ristori alle categorie colpite dalle chiusure anticontagio che prevede anche lo stop ai e licenziamenti e alla seconda rata Imu. Nel pacchetto è stato concesso un finanziamento per consentire ai medici di base di effettuare tamponi, ma l'accordo si è trovato soltanto con una sigla sindacale. Gli aiuti arriveranno a metà novembre in conto corrente, assicura Conte, che oggi risponderà in Question time alla Camera

Il coprifuoco non basta più contro il coronavirus e alcuni paesi si preparano al lockdown nazionale in Europa, dove in una settimana il numero di decessi è salito del 40%. Il primo Paese europeo a tornare in lockdown potrebbe essere la Francia, dove ormai si viaggia oltre i 50.000 nuovi casi di Covid-19 al giorno. Il governo francese, dopo il fallimento del coprifuoco decretato due settimane fa, prevede un confinamento a livello nazionale per un mese a partire dalla mezzanotte di giovedì, secondo quanto riferito dall' emittente BFM-TV alla vigilia di un discorso alla nazione del presidente Emmanuel Macron. L'emittente ha precisato che il lockdown sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa. L'annuncio ufficiale dovrebbe arrivare alle 20. 

Anche la Germania si prepara a nuove restrizioni per contenere i contagi di Coronavirus con un «lockdown light», come lo definiscono i media tedeschi. Secondo il quotidiano Bild, nel vertice previsto oggi con i presidenti dei Land, la cancelliera Angela Merkel proporrà la chiusura di ristoranti e bar, oltre che nuovi limiti più stringenti per le riunioni private e pubbliche. Restano aperte le scuole, asili nido e negozio al dettaglio. Così come ha già deciso il governo italiano con l’ultimo Dpcm del presidente del Consiglio Conte, il governo tedesco punta a fare: «Passi rapidi per spezzare la nuova ondata di infezioni», ha detto il ministro delle Finanze, Olaf Scholz, citato dal Guardian.

I contagi nel mondo si avviano intanto a 44 milioni, mentre le morti hanno superato gli 1,65 milioni


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