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Crisi del Golfo: segnali di distensione

21 dic 2020
La corrispondenza di Elisabetta Norzi
La corrispondenza di Elisabetta Norzi

Sono stati definiti "fruttuosi" dal ministro degli Esteri dell'Arabia Saudita e da quello emiratino i colloqui che il Kuwait e gli Stati Uniti hanno avuto nei giorni scorsi con il Qatar, per cercare di sbloccare e porre fine alla crisi del Golfo.


Dal 5 giugno del 2017, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Bahrein ed Egitto hanno infatti congelato i rapporti diplomatici con il Qatar, uno dei sei Paesi del Gcc, il Consiglio di cooperazione del Golfo, accusando il piccolo stato di sostenere gruppi terroristici, primi tra tutti Hamas ed Hezbollah, di interferire negli affari degli stati vicini, e chiedendo la sospensione dei rapporti con l'Iran, la chiusura dell'emittente televisiva al Jazeera e della base militare turca a Doha. Il Qatar ha sempre respinto le accuse e da allora è sotto embargo, con la chiusura dei confini aerei, marittimi e terrestri.

Un accordo con Doha sembra dunque più vicino, anche se maggiori dettagli non sono trapelati finora, grazie soprattutto alla mediazione del Kuwait che ha annunciato il prossimo vertice Gcc il 5 gennaio, a Riad, con l'impegno di svolgere sessione regolari con tutti i Paesi del Golfo, Qatar incluso. "Posso dire di essere ottimista - ha dichiarato il ministro degli Esteri saudita - sul fatto che siamo vicini alla conclusione di un accordo tra tutte le nazioni in conflitto". Segnale positivo anche secondo il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che ha sottolineato come "la spaccatura del Golfo” sia vicina ad una risoluzione.

E anche la Turchia, che ha rafforzato sempre più le sue relazioni con il Qatar dal 2017 ad oggi, ha accolto con favore i passi avanti verso una distensione dei rapporti. "Siamo lieti degli sviluppi positivi nella risoluzione dello scontro che è in corso nella regione del Golfo", ha dichiarato il ministro degli Esteri turco in un comunicato stampa, e ha chiesto la fine delle sanzioni verso Doha.

Intanto il presidente dell'autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha incontrato a sorpresa l'emiro del Qatar, Paese storicamente vicino ad Israele e che ospita la più grande base militare statunitense della regione, in cerca di un appoggio da parte di Doha dopo gli accordi Abraham firmati da Emirati e Bahrein. L'emiro, da parte sua, ha ribadito il pieno sostegno alla popolazione palestinese e alla soluzione a due Stati con Gerusalemme Est capitale della Palestina.

Elisabetta Norzi


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