Automobili senza conducenti che sfrecciano sulla Sheik Zayed Road, taxi-droni che si fanno spazio tra i grattacieli, poliziotti a bordo di moto volanti. Non è il set di un film di fantascienza, ma un futuro molto prossimo: nel 2023 potremmo vedere i primi veicoli a guida completamente autonoma percorrere le strade di Dubai.
Un primo prototipo fabbricato qui negli Emirati, esposto alla International Defence Exhibition and Conference che si è appena conclusa ad Abu Dhabi, sarà presentato ufficialmente al Salone dell'Auto di Shanghai ad aprile. Si chiama Muse ed è stato sviluppato dalla emiratina W Motors, insieme alla consociata cinese Iconiq Motors e ad una serie di partner tra cui Microsoft.
"Il passaggio dai veicoli convenzionali a quelli autonomi avverrà molto prima di quanto ci aspettiamo”, ha sottolineato l'amministratore delegato di W Motors, in linea con la recente introduzione della Dubai Autonomous Transportation Strategy, che dovrebbe trasformare il 25% del trasporto totale di Dubai entro il 2030, riducendo le emissioni di carbonio e gli incidenti sulle strade.
Eppure, nonostante i miliardi di dollari spesi in ricerca e sviluppo per questa tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mercato automobilistico mondiale - secondo la società di investimenti americana BlackRock, nel 2035 il 75% delle auto sarà a guida autonoma o controllabile da remoto - in molti sono ancora scettici.
Il problema non è tanto la tecnologia, che sta procedendo veloce, quanto la sicurezza, la messa a norma delle strade e tutto il campo legale: a partire dalla programmazione di veicoli che si devono relazionare al comportamento imprevedibile degli automobilisti in carne ed ossa e dei pedoni, fino alla definizione delle responsabilità in caso di incidenti.
Per questo, è al lavoro già da qualche anno un organismo ad hoc, il Dubai Electronic Security Center, con l'obiettivo di lanciare appunto il primo standard di sicurezza informatica per i veicoli autonomi nella regione.
E non è escluso che proprio gli Emirati saranno il primo Paese al mondo dove tra edifici futuristici, torri ed isole artificiali, potremo ricevere la spesa a domicilio con un drone, schiacciare un pisolino mentre la nostra auto ci porta al lavoro - il prototipo Muse, nella sua versione family, prevede anche un letto – o a bordo di un taxi volante, evitare di rimanere imbottigliati nel traffico.
Un primo prototipo fabbricato qui negli Emirati, esposto alla International Defence Exhibition and Conference che si è appena conclusa ad Abu Dhabi, sarà presentato ufficialmente al Salone dell'Auto di Shanghai ad aprile. Si chiama Muse ed è stato sviluppato dalla emiratina W Motors, insieme alla consociata cinese Iconiq Motors e ad una serie di partner tra cui Microsoft.
"Il passaggio dai veicoli convenzionali a quelli autonomi avverrà molto prima di quanto ci aspettiamo”, ha sottolineato l'amministratore delegato di W Motors, in linea con la recente introduzione della Dubai Autonomous Transportation Strategy, che dovrebbe trasformare il 25% del trasporto totale di Dubai entro il 2030, riducendo le emissioni di carbonio e gli incidenti sulle strade.
Eppure, nonostante i miliardi di dollari spesi in ricerca e sviluppo per questa tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mercato automobilistico mondiale - secondo la società di investimenti americana BlackRock, nel 2035 il 75% delle auto sarà a guida autonoma o controllabile da remoto - in molti sono ancora scettici.
Il problema non è tanto la tecnologia, che sta procedendo veloce, quanto la sicurezza, la messa a norma delle strade e tutto il campo legale: a partire dalla programmazione di veicoli che si devono relazionare al comportamento imprevedibile degli automobilisti in carne ed ossa e dei pedoni, fino alla definizione delle responsabilità in caso di incidenti.
Per questo, è al lavoro già da qualche anno un organismo ad hoc, il Dubai Electronic Security Center, con l'obiettivo di lanciare appunto il primo standard di sicurezza informatica per i veicoli autonomi nella regione.
E non è escluso che proprio gli Emirati saranno il primo Paese al mondo dove tra edifici futuristici, torri ed isole artificiali, potremo ricevere la spesa a domicilio con un drone, schiacciare un pisolino mentre la nostra auto ci porta al lavoro - il prototipo Muse, nella sua versione family, prevede anche un letto – o a bordo di un taxi volante, evitare di rimanere imbottigliati nel traffico.
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