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Emirati Arabi: metà della popolazione vaccinata prima di marzo

La corrispondenza settimanale di Elisabetta Norzi

17 gen 2021
Foto: DHA | Dubai Health Authority

Oltre un milione e settecentomila vaccini, fino a 138.000 dosi al giorno. Il ritmo delle vaccinazioni negli Emirati Arabi è serrato, secondo Paese al mondo per numero di dosi già somministrate dopo Israele e seguito dal vicino Bahrein. I centri governativi dove sono disponibili i vaccini, non obbligatori e gratuiti per tutta la popolazione, emiratini e residenti stranieri, sono oltre 150 sparsi per il Paese e stupisce, finora, la risposta dei cittadini: persone di tutte le nazionalità, in fila anche per 5 ore, dalla mattina presto alla sera, in attesa del proprio turno. 

E nel mix surreale tra passato e futuro che è Dubai, nei tendoni che in genere vengono utilizzati per l'Iftar durante il Ramadan, riconvertiti a cliniche da campo, l'organizzazione è meticolosa. Il Governo ha dichiarato di avere già completato il ciclo di vaccinazioni per i lavoratori in prima linea. Si è quindi passati alle dosi per il resto della popolazione, con il vaccino Pfizer (disponibile solo a Dubai e non negli altri emirati) partendo dagli over 60, da chi ha malattie croniche e dai lavoratori nei settori essenziali; con il cinese Sinopharm per tutte le altre fasce di età, dai 18 anni in su. L'obiettivo è di arrivare a vaccinare il 50% degli abitanti degli Emirati, intorno ai 9 milioni, entro fine marzo, ma è già stato dichiarato che se il ritmo continua ad essere così alto, accadrà molto prima del previsto.

E se lo Sceicco di Dubai ha invitato i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione il più velocemente possibile, "il mio messaggio a tutti - ha detto - è di affrettarsi per proteggere la nostra salute e la nostra economia", anche perché i casi stanno aumentando anche qui, gli Emirati hanno firmato un accordo per produrre localmente il vaccino Sinopharm. Con il duplice obiettivo di garantire dosi sufficienti a tutta la popolazione e distribuire i vaccini ad altri Paesi della regione e non solo. Intanto ad Abu Dhabi, attraverso il Consorzio Hope, che unisce il Dipartimento della Salute, Etihad Cargo e l'Abu Dhabi Ports Company, è già attivo un hub per la distribuzione dei diversi vaccini in tutto il mondo. Sfruttando la capacità di gestire decine di milioni di fiale alla volta, il consorzio immagazzina le dosi e le consegna in lotti ai diversi distributori, anche a quei Paesi non attrezzati per mantenere la catena del freddo.  



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