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Emirati Arabi: parte la campagna per il turismo in Arabia Saudita

La corrispondenza settimanale di Elisabetta Norzi

13 ott 2019
Foto: eTurboNews
Foto: eTurboNews

Sulla Sheik Zayed Road, una delle arterie principali di Dubai, sono comparsi enormi cartelloni pubblicitari che invitano a scoprire le bellezze dell'Arabia Saudita. La notizia è di portata storica: il Regno wahabita, che segue l'interpretazione più rigida dell'Islam sunnita, ha infatti aperto le sue porte al turismo consentendo a 49 Paesi, tra i quali l'Italia, di soggiornare per 90 giorni con un semplice timbro sul passaporto all'arrivo in aeroporto.

Una vera rivoluzionario per l'Arabia Saudita, dove l'unico turismo ammesso finora era quello religioso, circa 3 milioni di musulmani che ogni anno si dirigono alla Mecca e a Medina per l’hajj, il pellegrinaggio.

Seguendo il modello di sviluppo consolidato negli Emirati Arabi, la mossa fa parte del programma di riforme "Vision 2030" volute dal principe ereditario Mohammed bin Salman, per preparare quella che è la più grande economia araba all'era post - petrolio. L'obiettivo è di portare nel Paese 100 milioni di visitatori all'anno entro il 2030 e di far contribuire il settore del turismo al 10% del Pil nazionale.

E se in queste prime due settimane di apertura delle frontiere, i turisti, ha fatto sapere il Governo saudita, sono già stati 24000, in prevalenza provenienti dalla Cina, sono partiti investimenti miliardari per la costruzione di strutture ricettive e per la promozione dei tesori archeologici e naturalistici del Paese, primi tra tutti la valle Al Ula, la Petra saudita, e i 180 chilometri di costa incontaminata del Mar Rosso.

Ma soprattutto, il Paese sta ammorbidendo le sue rigide regole, con alcune aperture, in particolare per le donne. Le straniere non sono più obbligate a portare l'Abaya, la veste nera che nei Paesi del Golfo si indossa sopra i vestiti per coprire le forme del corpo. E' stato inoltre abolito il divieto, per le coppie straniere non sposate, di soggiornare negli hotel; e per tutte le donne, saudite comprese, è ora permesso pernottare da sole in una stanza di albergo.

Riforme che, proprio in questi giorni, sono state in qualche modo ufficializzate da un documento importante: ad Abu Dhabi è stata infatti presentata La Carta Araba dei Diritti delle Donne, redatta dal Parlamento della Lega Araba, della quale fanno parte sia Emirati che Arabia Saudita. Una guida, per tutti gli Stati membri, che dovrebbe indirizzare i governi a modificare le proprie leggi, dove necessario, per garantire il rispetto dei diritti delle donne. Libertà di muoversi, e di viaggiare da sole, incluse.

Elisabetta Norzi


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