Dopo Ankara, Erdogan perde anche Istanbul. Il nuovo sindaco è infatti Ekrem Imamoglu, candidato dell'opposizione che ha ottenuto il 48,79% dei consensi, circa 25 mila voti in più dell'ex premier Binali Yildirim, candidato dell'Akp e prescelto del presidente. Decisiva per l'elezione di Imamoglu - come per quella di Mansur Yavas ad Ankara - è apparsa l'indicazione di voto giunta dal filo-curdo Hdp, che non ha presentato candidati nelle grandi città proprio per non disperdere il consenso nel fronte dell'opposizione.
Per la prima volta da quando è al potere, nel 2002, il suo Akp non controllerà più la megalopoli sul Bosforo, cuore economico del Paese, né la capitale. Per mettere la parola fine ai conteggi, decretando una clamorosa vittoria al fotofinish, ci sono volute più di 24 ore. Eppure, non è detto che sia anche la parola fine sul voto. A più riprese accusato di brogli nelle scorse tornate elettorali, ora è l'Akp a denunciare manipolazioni di cui giura di avere le prove. Anche il Consiglio d'Europa si è detto "non pienamente convinto che attualmente in Turchia ci sia l'ambiente elettorale libero e giusto che è necessario per elezioni genuinamente democratiche in linea con i valori e i principi europei".