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Germania: brusca frenata dell'economia. Nel 2019 PIL cresciuto soltanto dello 0,6%

In calo anche il surplus di bilancio

15 gen 2020

0,6%: è la crescita del PIL tedesco nel 2019, registrata dall'Istituto di Statistica Federale. Si tratta dell'incremento più basso degli ultimi 6 anni; più che dimezzato rispetto al 2018, quando fu dell'1,5%. Il dato è ancora peggiore se raffrontato a quello del 2017, quando il Prodotto Interno Lordo segnò una crescita del 2,5%. Un campanello d'allarme, per lo stato di salute dell'economia della locomotiva d'Europa; ma quantomeno la tanto temuta recessione, nell'anno appena trascorso, non si è alla fine verificata. Innegabile, tuttavia, il rallentamento; dovuto – secondo gli economisti tedeschi – ai conflitti commerciali a livello mondiale, alle incertezze legate alla Brexit, ma soprattutto al cambiamento strutturale dell'industria dell'auto. Tutti fattori che hanno contribuito ad un calo globale della domanda verso i beni industriali tedeschi. Problema grave, se si considera il sistema produttivo di questo Paese, fortemente orientato all'export. A sostenere la pur lieve crescita, allora, sono stati soprattutto i consumi: quelli privati sono lievitati del 16%; in aumento anche gli investimenti nell'edilizia. La domanda, a questo punto, è se gli stimoli all'economia interna rappresentino una fase transitoria; o se sia davvero in atto un ripensamento dell'attuale modello di sviluppo, definito da alcuni “neomercantilista”. E questo anche alla luce delle sempre più diffuse misure protezionistiche, in vari Paesi; e della perdurante instabilità globale, aggravata dai venti di guerra in Medio Oriente. In calo, in Germania, anche il surplus di bilancio: comprensivo degli Stati federali, delle municipalità e del sistema di previdenza sociale. Nel 2019 è stato di 49,8 miliardi di euro, pari all'1,5% del PIL; contro i 62,4 miliardi del 2018.


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