L'esercito israeliano stringe su Gaza City, su tre lati: nord, centro e sud. Una fase importante per l'operazione di terra con i militari che ora sono nel “profondo della striscia”, come rimarcato dall'esercito dello Stato ebraico in queste ore. Uno degli obiettivi adesso è scoprire la rete sotterranea di Hamas, insieme alla neutralizzazione dei miliziani.
In giornata la notizia dell'attacco, tramite aviazione, al campo profughi di Jabalia, a Gaza. Segnalati numerosi morti. Un fatto che ha portato a una serie di reazioni, a livello internazionale, dallo sconcerto espresso dal segretario generale dell'Onu, Guterres, fino all'alto rappresentante per la politica estera dell'UE, Borrell, che si è detto “sconvolto”. Hamas fornisce i numeri sulle vittime dall'inizio della guerra: oltre 8.700 i morti nella Striscia. La Giordania ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Tel Aviv. Dall'altro lato c'è speranza per chi si trovava bloccato a Gaza, dopo l'apertura del valico di Rafah. Quattro italiani volontari di Ong sono riusciti ad attraversarlo e sono ora in Egitto.